Guardate queste vecchie pubblicità: gli autori devono essersi ispirati ai dipinti del Rinascimento e del Manierismo, con la loro prospettiva vertiginosa accentuata da pavimenti a scacchiera, i personaggi minuscoli sullo sfondo a rendere l'idea di distanze enormi, i paesaggi naturali spesso bizzarri e vagamente inquietanti (almeno, a me spesso comunicano questo).
E' affascinante ed enigmatico, con le sue forme polite e quasi astratte, ma con una qualità calda, umana. Piero della Francesca, per esempio, assimila le forme umane a un teorema geometrico. In Antonello da Messina invece mi pare che succeda il contrario; pensa ai suoi ritratti. E la luce è atmosferica, non fredda e assoluta.
Questo, almeno, quello che pare di vedere a me.