12-03-2009, 10:10 PM
Il giorno dopo di quel fine pomeriggio fu estremamante eccitante. Lidia esemplarmente impeccabile ed elegante, indossava i suoi soliti collant trasparenti e si comportava come se nulla fosse. Io dopo quell'estasiante esperienza vedevo le gambe delle altre mie colleghe con un'ottica diversa, più distaccata e compassionevole se vogliamo. Me le immaginavo all’interno di un negozio ad acquistare delicati e esclusivi collant velati o supervelati, magari di marca, ma pur sempre semplicissimi collant. Me le immaginavo la mattina mentre se li infilavano, partenodo dalla punta del piede e tirandoli delicatamente su su lungo le gamba, cosa pur sempre eccitante, ma priva di qualsiasi eccitante poesia . Osservare una donna mentre inguaina le sue gambe con le calze è sempre qualcosa di magicamente poetico, almeno fino a che il movimento giunge alla coscia. Ma poi, quando le mani allargano la mutandona e la trasportano fino al giro vita la magia svanisce e lascia il posto alla depressione. Vedere il tutto vanificato con il risultato simile ad un insaccato che ne risulta..... E' proprio niente al confronto degli eroticissimi elastici che scendono giù dal busto fino ad agganciare la balza di ogni singola calza. Eh si, roba da infarto! per chi ne capisce qualcosa....... Comunque tra una sbirciatina ed un pensiero la giornata trascorse normalmente fino a sera. Dopo l'uscita di tutte le colleghe io aspettai con falsa indifferenza e col cuore in gola qualche accenno da parte di Lidia per vedere se la “cosa” avrebbe avuto un seguito o no. Non dovetti aspettare molto perchè Lidia con un lieve sorriso mi disse “adesso arrivo”, e lo disse con un tono quasi regalmente ansioso quasi lo desiderasse anche lei. Si avvio’ i verso il bagno con la borsetta tra le mani. Pochi ma interminabili minuti e ne riusci' fuori con le stesse calze della sera prima e si sedette esattamente alla stessa scrivania, proprio davanti a me.
Io emozionato ed eccitato guardai le sue gambe aspettando che tirasse su la gonna, ma ciò non avvenne. Dopo altri brevi ma interminabili istanti di stallo, in cui tutti e due eravamo praticamente immobili e silenziosi lei ruppe il ghiaccio. Con movimenti decisi i sfilò la giacca del tailleur e si sbottonò la camicia. Stese le gambe sulla scrivania allungandole diritte, appoggiandole sui talloni. Era seduta e mi dava le spalle. Io non capivo bene cosa stesse facendo ma lei mi disse di avvicinarmi, e proprio quando le fui alle spalle mi prese le braccia e le accompagno girandosele attorno al collo una a destra e l’altra a sinistra. Struscio’ il collo sui miei avanbracci come una gatta affettuosa e senza esitazione si slaccio’ quasi tutta la camicia eci infilò le mie mani posandole con decisione sui suoi seni. Io ero ovviamente inebetito ma talmente eccitato che il mio inquilino raggiunse un grado di durezza tale che se avessi fatto una mossa falsa le avrei rotto la cerniera dei pantalono. Trascorsero pochi attimi e lei mi disse “ ma ti devo proprio dire tutto?” e mentre lo diceva si sollevò la gonna proprio come il giorno prima. Gli amici che in questo istante stanno leggendo, possono sicuramente capire cosa provai i quel momento. Davanti a me vedevo lunghe e distese le sue gambe con quelle calze bronzate che mi accecavano di eccitazione. Così cominciai a stropicciarle delicatamente il seno, dapprima sopra il reggiseno poi con piu’ foga, che lei pareva apprezzare, sotto di esso entrando in contatto con la morbida pelle. Era una situazione da incredibile che non avrei mai immaginato di poter vivere, ed ancora non sapevo quante in futuro ne avrei vissute ed ancor piu’ eccitanti.
Dal canto suo Lidia si lasciava trasportare emettendo autentici sospiri di godimento ed infierendo sul mio stato d’animo accavallando di tanto in tanto le gambe provocando nell’attrito tra di loro lo sfregamenteo del nylon come un magico suono oltre che alle numerose pieghe . Il gioco duro almeno una decina di minuti cosi’ che dopo avere palpato e pizzicato in tutti modi possibili i suoi capezzoli fui contagiato dal suo autentico godimento. Staccai le mani de seno e deciso comincia ada abbassare la cerniera dei miei pantaloni. Lidia subito si ritrasse mi bloccò le mani sulla patta e con un laconico “una cosa alla volta “ mi implorò di continuare senza fermarmi. In preda al dolore di un godimento represso ripresi il mo massaggio con più enfasi mentre lei cominciò a contrarre verso l'interno le gambe ritmicamente come se avesse qualcosa di invisibile da stringere proprio lì dove scorgevo appena il triangolo delle sue mutandine. Fu per lei un lungo istante di godimento intenso e un tremore le pervase tutto il corpo tanto che rischiò di mordermi un braccio. Io al momento non capii ma Lidia mi aveva reso partecipe ad uno dei suoi momenti più personali e intimi aveva raggiunto l'orgasmo, con quella che poi mi avrebbe spiegato, viene chiamata stimolazione capezoidale. Una autentica sorpresa per me, ed io non non sapevo ancora che sarebbe stata solo la prima di una lunga serie.
FeSt
chiedo gentilmente a tutti coloro che leggono questo racconto una cortesia.
mi piacerebbe stilare una piccola stastica
alcune domande alle donne soprattutto
ma anche agli uomini che possono farlo indagando sulle abitudini delle donne che li circondano, sorelle, mogli ecc.
per le risposte ...grazie
età
numero e tipo di calze / tipo dicolore /quanti denari ...che avete attualmente nel cassetto
quali sono le calze che avete indossato l'ultima volta
quali sono le calze che indossate con più frequenza?
se dovreste salvarne un solo tipo ..... quale?
È un piccolo sforzo che vi chiedo
<!-- e --><a href="mailto:festreg@hotmail.com">festreg@hotmail.com</a><!-- e -->
Io emozionato ed eccitato guardai le sue gambe aspettando che tirasse su la gonna, ma ciò non avvenne. Dopo altri brevi ma interminabili istanti di stallo, in cui tutti e due eravamo praticamente immobili e silenziosi lei ruppe il ghiaccio. Con movimenti decisi i sfilò la giacca del tailleur e si sbottonò la camicia. Stese le gambe sulla scrivania allungandole diritte, appoggiandole sui talloni. Era seduta e mi dava le spalle. Io non capivo bene cosa stesse facendo ma lei mi disse di avvicinarmi, e proprio quando le fui alle spalle mi prese le braccia e le accompagno girandosele attorno al collo una a destra e l’altra a sinistra. Struscio’ il collo sui miei avanbracci come una gatta affettuosa e senza esitazione si slaccio’ quasi tutta la camicia eci infilò le mie mani posandole con decisione sui suoi seni. Io ero ovviamente inebetito ma talmente eccitato che il mio inquilino raggiunse un grado di durezza tale che se avessi fatto una mossa falsa le avrei rotto la cerniera dei pantalono. Trascorsero pochi attimi e lei mi disse “ ma ti devo proprio dire tutto?” e mentre lo diceva si sollevò la gonna proprio come il giorno prima. Gli amici che in questo istante stanno leggendo, possono sicuramente capire cosa provai i quel momento. Davanti a me vedevo lunghe e distese le sue gambe con quelle calze bronzate che mi accecavano di eccitazione. Così cominciai a stropicciarle delicatamente il seno, dapprima sopra il reggiseno poi con piu’ foga, che lei pareva apprezzare, sotto di esso entrando in contatto con la morbida pelle. Era una situazione da incredibile che non avrei mai immaginato di poter vivere, ed ancora non sapevo quante in futuro ne avrei vissute ed ancor piu’ eccitanti.
Dal canto suo Lidia si lasciava trasportare emettendo autentici sospiri di godimento ed infierendo sul mio stato d’animo accavallando di tanto in tanto le gambe provocando nell’attrito tra di loro lo sfregamenteo del nylon come un magico suono oltre che alle numerose pieghe . Il gioco duro almeno una decina di minuti cosi’ che dopo avere palpato e pizzicato in tutti modi possibili i suoi capezzoli fui contagiato dal suo autentico godimento. Staccai le mani de seno e deciso comincia ada abbassare la cerniera dei miei pantaloni. Lidia subito si ritrasse mi bloccò le mani sulla patta e con un laconico “una cosa alla volta “ mi implorò di continuare senza fermarmi. In preda al dolore di un godimento represso ripresi il mo massaggio con più enfasi mentre lei cominciò a contrarre verso l'interno le gambe ritmicamente come se avesse qualcosa di invisibile da stringere proprio lì dove scorgevo appena il triangolo delle sue mutandine. Fu per lei un lungo istante di godimento intenso e un tremore le pervase tutto il corpo tanto che rischiò di mordermi un braccio. Io al momento non capii ma Lidia mi aveva reso partecipe ad uno dei suoi momenti più personali e intimi aveva raggiunto l'orgasmo, con quella che poi mi avrebbe spiegato, viene chiamata stimolazione capezoidale. Una autentica sorpresa per me, ed io non non sapevo ancora che sarebbe stata solo la prima di una lunga serie.
FeSt
chiedo gentilmente a tutti coloro che leggono questo racconto una cortesia.
mi piacerebbe stilare una piccola stastica
alcune domande alle donne soprattutto
ma anche agli uomini che possono farlo indagando sulle abitudini delle donne che li circondano, sorelle, mogli ecc.
per le risposte ...grazie
età
numero e tipo di calze / tipo dicolore /quanti denari ...che avete attualmente nel cassetto
quali sono le calze che avete indossato l'ultima volta
quali sono le calze che indossate con più frequenza?
se dovreste salvarne un solo tipo ..... quale?
È un piccolo sforzo che vi chiedo
<!-- e --><a href="mailto:festreg@hotmail.com">festreg@hotmail.com</a><!-- e -->
fest