Valutazione discussione:
  • 0 voti - 0 media
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Oggetti d'altri tempi...
#12
sognatrice Ha scritto:Riporto qui un argomento da me aperto altrove (ma sono cose che ho scritto io, potrò farci quel che mi pare, no? Tongue )

Mi è capitato di trovare, nelle mie incursioni che odorano della polvere del passato, un articolo davvero curioso: il "sottocalza"! In pratica una calza rht, color nudo, ma in lana (o acrilico, non saprei)! Il filato è piuttosto sottile, e evidentemente andava portata sotto le calze nei mesi più freddi (anche perchè così com'è sarebbe abbastanza inguardabile... sebbene penso che anche sotto le calze l'effetto doveva essere secondo me un po' dubbio). Non sono della mia misura nè ho intenzione di portarle mai, però non potevo non prenderle lo stesso!

Un altro oggetto che non conoscevo, e che mi è capitato pure questo di scoprire per caso, è il "fissatore". L'ho visto nella riproduzione di una vecchia pubblicità, in un giornale degli anni Sessanta conservato in casa del mio fidanzato. C'erano stampate delle calze ff, quindi forse è anche abbastanza vecchio come oggetto d'uso; ho dedotto che probabilmente serviva a mantenere la riga dritta sulla gamba. Una sorta di lacca per le calze?

Questo fissatore esiste ancora. Non molto tempo fa ho visto un sito di calze e lingerie che proponeva, in vendita, la colla per le calze. Nelle note vi era scritto che serviva a non far cadere o muovere le calze di nylon e i reggiseni senza spalline, che non era tossica e che bastava lavare con acqua e sapone per rimuoverla totalmente.

Per rammendare le calze di seta, vi erano dei kit appositi con il filo adatto al tipo di calza. Un esempio l'ho inserito in "Ieri, Oggi e..."
http://www.calzedinylon.net/viewtopic.ph...6003#p6003

Non vorrei insegnare a delle signore l'arte del rammendo. Esiste qualche milanese che ricordi la mitica Madame Viviani, che esercitò sin dagli anni '30, fino ai primi anni '70, in Montenapoleone e poi in San Babila, a Milano? Il rammendo invisibile, era il motto della casa.
Comunque, esisteva, per la zona punta o tacco (spesso nascoste dalla scarpa), una specie di uovo, in genere di legno (si usava anche per le calze di cotone, per cui, ben diffuso, é relativamente facile trovarlo ancora su di una bancarella). Per la zona della gamba, quindi a vista, si usavano due cerchietti di metallo, da incastrarsi l'uno nell'altro, a mo' di tamburello (si usava anche per i ricami) dopo averne inserito uno all'interno della calza, nella zona della smagliatura, dopo che questa era stata fissata con lo smalto o con il ladstick (vedi sempre link). A questo punto, si rimagliava, con pazienza, perpendicolarmente alla smagliatura, fissando la trama all'ordito. L'importante era non andare mai obliqui, ma sempre una riga orizzontale alla volta, scalando progressivamente alla riga inferiore, con un passante verticale. E' lo stesso sistema con cui i pescatori riparano le reti. Semplice! Big Grin
Smile
Buongustaio
Reply


Messaggi in questa discussione

Vai al forum:


Utente(i) che stanno guardando questa discussione: 7 Ospite(i)