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FF contrast negli anni Cinquanta
#11
Scusate se mi intrometto, ma in qualche modo toccando il cinema... vorrei cercare di fare una distinzione
1) intanto per quanto riguarda le calze con la riga, cioè la domanda preliminare di sognatrice sono state portate al cinema in modo pressochè costante sin quando sono state usate normalmente nella vita, quindi intorno alla fine degli anni 50 sostituite poi dalle rht e quindi via via dal collant. E non c'era, sino alla loro scomparsa, il concetto che riga equivalesse a peccaminoso, perché nella vita di tutti i giorni erano indossate anche dalla gente comune (salvo disegnarsi la riga in tempo di guerra). Il concetto è stato introdotto quando si è legato al fatto che poi le usassero solo donne di costumi più facili e infatti mi è capitato di parlare con gente americana ad esempio che di fronte a una calza a riga diceva: ma queste le portano solo le prostitute... Tralascio ogni commento su questa interpretazione.
2) A proposito di Hitchcock. Posso garantire che non si è venduto a Hollywood. La sua rigida educazione dai gesuiti lo ha portato (in positivo e ovviamente in negativo) a una formazione in cui il confine fra il bene e il male (con la conseguente pena o punizione) è molto netto. Prima di approdare a Hollywood agli inizi degli anni '40 ha lavorato per quasi vent'anni in Inghilterra facendo tutti i tipi di lavoro all'interno del mondo del cinema e diventando quindi regista. L'occasione del passaggio in America fu la proposta di girare Rebecca dopo che alla fine degli anni 30 in Inghilterra molti studios stavano chiudendo e il lavoro scarseggiava. Ma prima di sistemarsi negli Usa aveva girato pellicole già importanti come The Lodger, la prima versione di L'uomo che sapeva troppo e Quel Il club dei 39 (o I 39 scalini) che contiene, visto l'argomento calze una scena per quegli anni molto erotica dove un innocente fuggitivo restava ammanettato a una recalcitrante ragazza. Che volendosi togliere le calze si vedeva costretta ad essere "accompagnata" dalla mano del suo occasionale compagno. Nel frattempo Hitchock aveva "brevettato" per il cinema poliziesco o giallo l'espediente di far conoscere allo spettatore quel dettaglio che invece il protagonista non conosceva creando quindi ancora più tensione e aveva portato alla perfezione l'uso del dettaglio "rivelatore" nelle inquadrature, i lunghi movimenti di macchina, le scene prive di parlato (la famosa sequenza della doccia in Psycho, le soggettive, gli espedienti tecnici (proprio in la donna che visse due volte il senso della vertigine sulle scale creato facendo una carrellata indietro mentre la camera zoomava in avanti. Tutte cose che hanno contribuito a creare il suo stile personale. Il suo cinema è sempre stato un cinema che voleva rccontare delle storie, i lati oscuri delle persone, spesso innocenti, ma sempre messe alla prova del destino. Nella donna che visse due volte il tema centrale è fortememnte psicologico, in cui un uomo radicato nella razionalità (Stewart) si vede travolto (e sconfitto) dalla irruzione dell'irrazionalità nella sua vita (che sia una donna o le vertigini) e ne rimane vittima, affascinato e frustrato nelle sue angosce e nei suoi lati oscuri (a un certo punto accetta quasi di amare una donna che sarebbe morta pur di non perderla). Scusate mi sono dilungato, ma oltre ad amare il cinema di Hitchcock ed averlo studiato non mi sembrava giusto ridurlo solo ad autore di filmetti. Che possono piacere o meno è sacrosanto, ma per la storia del cinema è un autore a cui moltissimi registi di allora e di oggi devono tanto. Prometto che non vi disturbo più
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