26-10-2008, 01:47 AM
Citazione:Scusate se mi infilo dal nulla in questo discorso che poco mi attrae...... Io critico molto di più chi acquista e legge le riviste di " moda " ( ......moda che, a mio avviso, è
schifosissima e antifemminile al massimo..........) piuttosto che chi le pensa e le pubblica.......... Noi donne siamo delle gran tonte a dar retta ad un pugno
di idioti che ci impongono le mode di anno in anno e come delle pecore noi assecondiamo il loro volere........... Ma vi rendete conto che sono proprio gli stilisti,
che spacciano in giro le varie mostruosità chiamandole " moda " , che a noi donne ci hanno fatto diventare delle copie perfette di uomini, spogliandoci completamente
di femminilità, sensualità e malizia...... ???? Io non mi metterei nemmeno a discutere su un giornale di moda, qualunque esso sia, per me non esistono nemmeno....
Ciao e scusate l' intervento un pò ......... aggressivo.
...e chi ti dice che tutti gli danno retta, Mira? :wink: Le riviste, come la televisione ecc., sono un po' come le persone: anche coi loro difetti, con gli sbagli che possono fare, o con tutta la distanza dal tuo modo di essere, possono avere dei lati positivi e qualcosa da cui imparare, che sia nel bene come nel male. Io ripeto che ci sono anche articoli interessanti, e non solo di moda. Di recente, giusto per fare un esempio tra tanti altri che ora non mi vengono in mente, ho letto un breve articolo in cui si metteva in rilievo come le modalità di inquadratura e montaggio nel cinema - il linguaggio cinematografico, insomma; e il linguaggio in sè (tutti) è un potente mezzo di manipolazione ideologica, ed è rivelatore di dove va la società, dove vanno una cultura, una forma mentis - è cambiato nel senso di un massiccio uso della soggettiva e della presa continua con la camera a spalla (cioè usata come la videocamera dai dilettanti) a seguito del diffondersi dei reality show; insomma, dal "perchè tu vali" al "tutto gira intorno a te" fino ai reality e, ahimè, al cinema. Lo avevo notato già, e "a naso", per istinto, la cosa non mi piaceva. Mi era sembrata una adesione acritica a un certo modulo usato in maniera molto banale, anzi peggio ("tutto gira intorno a te", "io valgo"... Io io e sempre io, che poi non sai più chi sei, in realtà, ti sei perso e non lo sai nemmeno. T'hanno fregato.). E' così che si appiattisce tutto: linguaggio e consapevolezza. Adesso voglio leggere un articolo nientemeno che sui segni di interpunzione, che a quanto pare non bastano più (o forse non sono mai bastati del tutto) a esprimere tutte le sfumature della comunicazione verbale. E qui mi viene in mente il modo di comunicare su internet, dove si integrano segni iconografici (le "faccine") e un modo di scrivere che spesso non è quello che usiamo con carta e penna. Mi sembra un fatto rivelatore (purchè non lo si confonda con l'impoverimento del linguaggio e l'ignoranza dilagante). E poi tanto altro. Anche le cose dalle quali prendo le distanze sono utili, se non altro per farmi conoscere ancora di più il mondo, attraverso un ulteriore modo. E guarda che anche le giuste riflessioni, anche brevi, anche epigrammatiche, sulle forme della moda, sono interessanti squarci sulla comunicazione (perchè il vestiario questo è, anche) e sulla creatività, e non solo per scuotere la testa amaramente, anzi.
Per il resto, si possono anche prendere alcuni spunti - esercizio che non comporta alcun rischio se si ha una mente libera e critica - camminando allegramente e scanzonatamente in "territorio minato" . (Io ho anche scoperto di essere una anticipatrice di natura, a quanto pare, perchè non è la prima volta, ma l'ennesima, che vanno di moda cose a cui mi ero già avvicinata da me, prima. E ti dirò che questa cosa mi scoccia pure, perchè poi pare che quelle cose le porto per moda, mentre sono l'espressione del mio modo di essere e basta. Forse dovevo fare la stilista. Uffa, mi copiano!! eh eh eh eh....)