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Dita in aeroporto
#2
Che bello!!!!
Sai che situazione intrigante...
La guardia che ti dice: "Mi segua signora" e ti porta nel suo ufficio,
una stanzetta illuminata dalla luce dei neon con le pareti in cartongesso e senza finestre.
Ti accorgi che un’ altra guardia vi segue.
E’ una bella donna, sui 35 anni, capelli neri voluminosi, un bel rossetto rosso contorna le sue labbra.
Pensi: “Chissà perché, bella così, è finita a fare la guardia all’aeroporto????….”
Curiosità femminile.

Entrate solo tu e lei nell’ufficio, il collega se ne resta fuori, appoggiato svogliatamente al muro,
mentre lei inizia la sua perquisizione.

Le mani scorrono lente dalla caviglia, dove si notano le piegoline delle calze, fino sui polpacci...
Ti irrigidisci un po'...non provi fastidio, no....c'è qualcosa dentro lo stomaco che si muove...
il respiro si fa un po' affannato...è ansia? no..è malessere? no… il cuore aumenta i battiti…

mmmhhhh....pensi…

"Questa donna.....perchè mi perquisisce così lentamente?"
Socchiudi gli occhi, perchè le sue mani sono arrivate dietro al ginocchio e ti fa un po' il solletico...
si, hai capito cosa ti sta succedendo....un sorrisetto, solo un accenno di sorriso, colora il tuo volto.

Lo sguardo di quella donna resta fisso sulle tue cosce.

"Le cosce???
Oddio.... non mi sono accorta di nulla!!!"
Ti sei tirata un po' su la gonna...quasi fosse un invito...
la donna con espressione compiaciuta continua la sua perquisizione e si fa sempre più
audace, fin quasi a infilare le dita sotto la gonna....
ma non ce n'è bisogno perchè tu sospiri piano e la sollevi ancora, regalandole
lo spettacolo più sensazionale che abbia mai visto e toccato."

Ormai sei in balia delle sue mani, lo sai, ma ti lasci andare e continui a tenere la gonna sollevata;
sollevata quel tanto che basta per mostrare interamente le gambe affusolate velate da un paio
di morbide RHT nere, ma mostri anche il reggicalze di raso nero con inserti in pizzo…delicatissimo…come il tuo monte di venere che avevi “dimenticato” di coprire…

Avverti che la donna si è fermata… anzi si è bloccata.
Forse non si aspettava di vederti senza mutandine…
Nemmeno tu ti ricordi perché non le hai messe, ma ringrazi Dio di non averlo fatto.

Abbassi morbida lo sguardo e incroci il suo,
un sorriso complice per entrambe, non una parola…
Non serve parlare, i vostri occhi hanno parlato fra loro.
Lei rimane inginocchiata con un ginocchio a terra e l’altro parallelo al pavimento e tu
dall’alto dei tuoi tacchi puoi scorgere che anche lei indossa delle calze bellissime…nere…devono
essere liscissime.
Guardi le scarpe….nere di vernice con tacco alto ma non troppo…le piegoline sulle dita ti svelano
che indossa sicuramente un reggicalze….
La tua eccitazione raggiunge l’apice: siete eccitate e felici di esservi incontrate...

All’improvviso entrambe riprendete in mano i vostri ruoli.

La guardia si alza, ti guarda dritta negli occhi, ti sorride esprimendoti amicizia, ti prende la mano e ti accompagna alla porta.
La tua gonna ricade a coprire le gambe fino al ginocchio.
Tu la segui.
Lei apre la porta.
Il suo collega con fare svogliato le chiede: “E’ a posto?”
E lei: “La signora…..può passare”.
Poi rivolta verso di te: “Arrivederci….a presto” e strizzando un po’ gli occhi verdi ti tende la mano.
Tu gliela stringi….mah…c’è un biglietto che lei tiene nascosto nella mano…
Passi il biglietto dalla sua alla tua mano e rispondi maliziosa guardandola negli occhi: “….senz’altro!”

Ti giri sui tuoi vertiginosi tacchi e ti allontani da lei che resta sulla soglia della porta di quell’ufficio.
Tu immersa in questo nuovo pensiero te ne vai preceduta da quell’uomo che svogliatamente ti riconsegna cappotto e borsa e si appresta a controllare…..”Il prossimo…”
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