22-03-2009, 02:18 PM
Allora , cerco di rispondere subito, sennò pure io lo so che chissà quando lo farei :? , e poi starei sempre con questo pensiero pendente...
Ecco, io partirei dalla fine:
E poi, allora, il discorso potrebbe anche invertirsi, e la donna lamentarsi del suo uomo... Gli uomini sono sempre impeccabili e sexy? E se invece facciamo che lavoriamo tutti e due, e facciamo entrambi la nostra parte per il rapporto?... Essendo allo stesso tempo più comprensivi l'uno verso l'altro? Mi sembra più paritario. La donna non è mica una bambolina dipendente da un padrone che le gestisce la vita... Una volta lo era. Oggi cerchiamo di essere tutti più intelligenti, visto che ne abbiamo la possibilità.
Se vogliamo cercare una spiegazione più antropologica, mi viene da pensare come nei periodi di povertà (ad esempio guerra, dopoguerra...) il modello sia che è bello ciò che è sano e florido. Una volta la tua 46 era normalissima, pensa a come era ancora la Ekberg de La Dolce Vita! Sarebbe entrata benissimo nei tuoi vestiti, Mira. Poi, anche coi mutamenti dei costumi, c'è stato l'avvento di nuovi modelli. Per me, possono coesistere benissimo la Ekberg con la Hepburn, e ci metterei anche la androgina Jane Birkin. Quello che non va è che ne debba esistere solo uno... E oggi il modello è "la modella", come categoria. O, se vogliamo, la velina, con il suo fisico da ventenne. La donna deve essere sempre giovane e magra (e non aver mai partorito). Una cosa innaturale... Te l'ho sempre detto, mica non sono d'accordo con te, lo sai! Ed è anche vero che le donne, dopo il periodo di maggiore tensione nelle loro conquiste, quando le posizioni più estreme sono comprensibili e anche necessarie, possono anche rilassarsi un pochino e continuare ad affermare i loro diritti anche in gonna e con le forme! Anzi, abbandonare la femminilità sarebbe un appiattimento. Ma per le modelle abbruttite e anoressiche il discorso va oltre, non si tratta semplicemente di un modello di donna meno femminile, come vedi in giro... Si tratta di malattia! Stento a credere che possa piacere!
Forse, poichè ogni luogo ha delle sue caratteristiche di fondo, può darsi che Milano, capitale della moda, si faccia influenzare di più da ciò che si vede sulle passerelle e nei servizi di moda (può darsi che la madre del tuo compagno rientri in questo, e magari spiegale una buona volta che suo figlio preferisce le donne formose!!). O dal mito del lavoro e dell'efficienza, per cui siamo innanzitutto neutri impiegati produttivi, prima che esseri umani. Nelle zone di Roma e dintorni, per esempio, notavamo invece col mio fidanzato come le donne si pongano in maniera già più appariscente e aggressiva, nel vestire come nel trucco marcato. Sono più sensuali e prorompenti, anche nell'atteggiamento.
Ma non vuol dire, per questo, che gli uomini milanesi siano tutti degli insoddisfatti...
Queste sono le riflessioni che mi vengono "a caldo", tra un pranzo, un caffè e una chiaccherata col fidanzato!
Anzi, adesso scappo, che vedo mi vuole risentire al telefono!!
Ecco, io partirei dalla fine:
Citazione:mi chiedo a questo punto se magari non è anche un pò colpa dell' uomo che non si ribella contro questo stato di coseNon solo l'uomo, ma anche la donna: è l'essere umano che dovrebbe riacchiapparsi un pochino... L'ho scritto già altrove, viviamo in uno stato di ipnosi... Ma non l'ho detto io, l'ha detto Guy Debord nel 1967: il suo La società dello spettacolo è una bibbia, fondamentale per comprendere la contemporaneità... E' alla base di moltissime delle riflessioni che si fanno oggi, si potrebbe dire che persino il Papa, in alucne sue esortazioni, gli è debitore... Io lo tengo sempre nella mia cameretta, insieme a MacLuhan; sono di quelle letture formative che non possono mancare. Guy Debord si suicidò, ma non mi pare il caso di fare un suicidio di massa, eh eh eh... Non è quella la soluzione. Però è difficilissimo fare una grande marcia indietro, ripensare il tutto... A meno di non trasferirsi in una landa desolata. Viviamo in una società mediatica che non si fa scrupolo di nulla. A dettare legge è il marketing, il potere economico: ci dice non quello che dobbiamo fare, ma come dobbiamo essere: la nostra sensibilità "estetica" è il modo in cui ci rapportiamo al mondo, come interagiamo con lui, come ci entriamo "in affinità", il nostro particolare modo di "sentire"; da qui il "gusto". E' l'opposto dell'epistemologia, ovvero la certezza matematica, il modo scientifico di operare. Per indirizzare il nostro modo di esperire e vivere la realtà, chi confeziona i "messaggi" è su di essa che agisce. La strategia di oggi sono il sempre verde sesso - ma non perchè se ne faccia di meno, a me pare che siamo più liberi di farlo, in verità, è che si erotizza anche l'oggetto, agendo sugli istinti inconsci, e convincendoci che aumentiamo le nostre potenzialità - e lo "schock": comprese le modelle moribonde scheletriche, obbiettivamente brutte e disturbanti - non parlo delle ragazze in sè, poverette, anche belle, ma di come le combinano! Dalla magrezza malata al trucco. E' un continuo aumento del "volume" del messaggio: il consumatore man mano si abitua, quindi bisogna giocare al rilancio... Sempre più in là.
Citazione:I ragazzini che combinano i guai e i continui stupri sono un altro discorso, sono frutto di una mancata educazione dei genitoriLa colpa direi innanzitutto che è del meccanismo di cui ho detto. Poi dei genitori che stanno poco coi figli, senz'altro. Ma ci sono genitori che i figli li vogliono seguire, e non è affatto facile, in questo stato di cose... Si cresce in un habitat, e l'ambiente è questo qui (nè la colpa è dei ragazzi, non si nasce mica "storti", o stupidi. Se anche gli adulti vengono influenzati, come possono difendersi questi bambini o ragazzini in via di formazione?...).
Citazione:Più che adagiarsi io lo chiamerei rassegnarsi, rassegnarsi al fatto che anche la donna porta a casa i soldi e quindi può scegliereLa donna che lavora (il doppio!...), lo so, non può essere sempre impeccabile e pensare come prima cosa al sex appeal. Ma l'uomo che dovrebbe fare, prendere la cinghia e dirle devi dipendere da me, così sei più ricattabile?... Non credo che le donne di una volta fossero più femminili per elemosinare l'attenzione del loro uomo... Nè sarebbe giusto. Penso che anche la donna indipendente di oggi possa essere desiderabile, se lo vuole. La scelta non è tra la donna che sta a casa ma ha il tempo di farsi bella (ne siamo sicuri, poi?... Io non tanto) e una che è una persona autosufficiente ma che non curerà la sua femminilità... Non la vedo, questa cosa... Se vai fuori per la spesa puoi farti carina, se vai in ufficio puoi farti carina lo stesso. A casa puoi essere uno straccio dopo una giornata di spesa-pulizie-cucina-figli come puoi esserlo dopo una faticosa giornata lavorativa (che poi, anche quello della casalinga e madre è un lavoro, eccome!).
di essere piacente al proprio uomo o no. Rassegnarsi e scegliere cosa gli piace di più tra: avere poche "entrate" ma una bella donna accanto,
oppure avere due stipendi, fare le vacanze belle, la macchina bella e la casa bella ma con dentro un carciofo con le gambe che si fa chiamare moglie ...
Si tende sempre di più, per ingordigia e superficialità, a scegliere la seconda via.
Io la vedo così...
E poi, allora, il discorso potrebbe anche invertirsi, e la donna lamentarsi del suo uomo... Gli uomini sono sempre impeccabili e sexy? E se invece facciamo che lavoriamo tutti e due, e facciamo entrambi la nostra parte per il rapporto?... Essendo allo stesso tempo più comprensivi l'uno verso l'altro? Mi sembra più paritario. La donna non è mica una bambolina dipendente da un padrone che le gestisce la vita... Una volta lo era. Oggi cerchiamo di essere tutti più intelligenti, visto che ne abbiamo la possibilità.
Citazione:Tu dici che non piace a nessuno questo modello di donna, ma non è vero, almeno per quello che vedo io, non faccio altro che notare un' infinità di coppie dove la leiE qui torniamo al punto di inizio, chiudendo il cerchio, e cioè ai modelli che ci influenzano. Il discorso sarà ancora più complesso, ma penso che quella chiave di lettura spieghi in buona parte come funzionino le cose...
è il classico stereotipo di donna del momento: magra, magrissima, poco femminile nel camminare e nell' atteggiarsi, vestita da operaio delle miniere,
non un filo di trucco né un pò di rossetto o mascara, scarpe bassissime, o da ginnastica o queste ballerine che hanno impestato il mondo ...
Insomma un c e s s o!!! E da quello che sento, a cominciare dalla mamma del mio compagno, che non è la classica milanese rampante ma una vecchia di 70 anni,
è la stessa solfa, lei mi guarda e mi dice: "Eh, però tu sei grassa!! Dovresti dimagrire un pò, non credi? " . Forse è una fissa di queste zone, quì il motto è:
" Stai a digiuno che sei più figa ... "
Se vogliamo cercare una spiegazione più antropologica, mi viene da pensare come nei periodi di povertà (ad esempio guerra, dopoguerra...) il modello sia che è bello ciò che è sano e florido. Una volta la tua 46 era normalissima, pensa a come era ancora la Ekberg de La Dolce Vita! Sarebbe entrata benissimo nei tuoi vestiti, Mira. Poi, anche coi mutamenti dei costumi, c'è stato l'avvento di nuovi modelli. Per me, possono coesistere benissimo la Ekberg con la Hepburn, e ci metterei anche la androgina Jane Birkin. Quello che non va è che ne debba esistere solo uno... E oggi il modello è "la modella", come categoria. O, se vogliamo, la velina, con il suo fisico da ventenne. La donna deve essere sempre giovane e magra (e non aver mai partorito). Una cosa innaturale... Te l'ho sempre detto, mica non sono d'accordo con te, lo sai! Ed è anche vero che le donne, dopo il periodo di maggiore tensione nelle loro conquiste, quando le posizioni più estreme sono comprensibili e anche necessarie, possono anche rilassarsi un pochino e continuare ad affermare i loro diritti anche in gonna e con le forme! Anzi, abbandonare la femminilità sarebbe un appiattimento. Ma per le modelle abbruttite e anoressiche il discorso va oltre, non si tratta semplicemente di un modello di donna meno femminile, come vedi in giro... Si tratta di malattia! Stento a credere che possa piacere!
Forse, poichè ogni luogo ha delle sue caratteristiche di fondo, può darsi che Milano, capitale della moda, si faccia influenzare di più da ciò che si vede sulle passerelle e nei servizi di moda (può darsi che la madre del tuo compagno rientri in questo, e magari spiegale una buona volta che suo figlio preferisce le donne formose!!). O dal mito del lavoro e dell'efficienza, per cui siamo innanzitutto neutri impiegati produttivi, prima che esseri umani. Nelle zone di Roma e dintorni, per esempio, notavamo invece col mio fidanzato come le donne si pongano in maniera già più appariscente e aggressiva, nel vestire come nel trucco marcato. Sono più sensuali e prorompenti, anche nell'atteggiamento.
Ma non vuol dire, per questo, che gli uomini milanesi siano tutti degli insoddisfatti...
Queste sono le riflessioni che mi vengono "a caldo", tra un pranzo, un caffè e una chiaccherata col fidanzato!
Anzi, adesso scappo, che vedo mi vuole risentire al telefono!!