Valutazione discussione:
  • 0 voti - 0 media
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Oggetti d'altri tempi...
#1
Riporto qui un argomento da me aperto altrove (ma sono cose che ho scritto io, potrò farci quel che mi pare, no? Tongue )

Mi è capitato di trovare, nelle mie incursioni che odorano della polvere del passato, un articolo davvero curioso: il "sottocalza"! In pratica una calza rht, color nudo, ma in lana (o acrilico, non saprei)! Il filato è piuttosto sottile, e evidentemente andava portata sotto le calze nei mesi più freddi (anche perchè così com'è sarebbe abbastanza inguardabile... sebbene penso che anche sotto le calze l'effetto doveva essere secondo me un po' dubbio). Non sono della mia misura nè ho intenzione di portarle mai, però non potevo non prenderle lo stesso!

Un altro oggetto che non conoscevo, e che mi è capitato pure questo di scoprire per caso, è il "fissatore". L'ho visto nella riproduzione di una vecchia pubblicità, in un giornale degli anni Sessanta conservato in casa del mio fidanzato. C'erano stampate delle calze ff, quindi forse è anche abbastanza vecchio come oggetto d'uso; ho dedotto che probabilmente serviva a mantenere la riga dritta sulla gamba. Una sorta di lacca per le calze?
Reply
#2
non si finisce mai d'imparare nella vita
Reply
#3
Io penso che nei mesi più freddi le donne usassero proprio calze di lana o almeno le donne con meno possibilità. Mia nonna usava quelle di lana ma lei era una contadina per cui era obbligata. Il fissatore forse serviva quando le calze si smagliavano. Ai tempi lecalze di seta si facevano "rammendare".
Reply
#4
nastrorosa Ha scritto:Io penso che nei mesi più freddi le donne usassero proprio calze di lana o almeno le donne con meno possibilità. Mia nonna usava quelle di lana ma lei era una contadina per cui era obbligata. Il fissatore forse serviva quando le calze si smagliavano. Ai tempi lecalze di seta si facevano "rammendare".
Pensa che una conoscente di mia suocera, da giovane faceva anche la rammendatrice di calze! Si rammendavano anche quelle in nylon.
Reply
#5
sognatrice Ha scritto:
nastrorosa Ha scritto:Io penso che nei mesi più freddi le donne usassero proprio calze di lana o almeno le donne con meno possibilità. Mia nonna usava quelle di lana ma lei era una contadina per cui era obbligata. Il fissatore forse serviva quando le calze si smagliavano. Ai tempi lecalze di seta si facevano "rammendare".
Pensa che una conoscente di mia suocera, da giovane faceva anche la rammendatrice di calze! Si rammendavano anche quelle in nylon.

Io ricordo, quando ero piccolo, una scritta che vedevo spesso nelle vetrine delle mercerie: "Si riammagliano calze"
Meglio perdonare un brutto piede che delle brutte calze! (Karl Kraus)
Reply
#6
glamour Ha scritto:
sognatrice Ha scritto:
nastrorosa Ha scritto:Io penso che nei mesi più freddi le donne usassero proprio calze di lana o almeno le donne con meno possibilità. Mia nonna usava quelle di lana ma lei era una contadina per cui era obbligata. Il fissatore forse serviva quando le calze si smagliavano. Ai tempi lecalze di seta si facevano "rammendare".
Pensa che una conoscente di mia suocera, da giovane faceva anche la rammendatrice di calze! Si rammendavano anche quelle in nylon.

Io ricordo, quando ero piccolo, una scritta che vedevo spesso nelle vetrine delle mercerie: "Si riammagliano calze"
Io mi sono sempre chiesta: riprendevano proprio la maglia e la ricostruivano, per cui non si vedeva niente, una volta aggiustate; oppure si faceva una cucitura minutissima, e qualcosa di diverso, seppur impercettibile, in quel punto c'era?
Reply
#7
sognatrice Ha scritto:
glamour Ha scritto:Io ricordo, quando ero piccolo, una scritta che vedevo spesso nelle vetrine delle mercerie: "Si riammagliano calze"
Io mi sono sempre chiesta: riprendevano proprio la maglia e la ricostruivano, per cui non si vedeva niente, una volta aggiustate; oppure si faceva una cucitura minutissima, e qualcosa di diverso, seppur impercettibile, in quel punto c'era?

Credo riprendessero proprio la maglia e addirittura il singolo filo: un lavoro da certosini...ma romanticissimo!!!
Meglio perdonare un brutto piede che delle brutte calze! (Karl Kraus)
Reply
#8
glamour Ha scritto:
sognatrice Ha scritto:
glamour Ha scritto:Io ricordo, quando ero piccolo, una scritta che vedevo spesso nelle vetrine delle mercerie: "Si riammagliano calze"
Io mi sono sempre chiesta: riprendevano proprio la maglia e la ricostruivano, per cui non si vedeva niente, una volta aggiustate; oppure si faceva una cucitura minutissima, e qualcosa di diverso, seppur impercettibile, in quel punto c'era?

Credo riprendessero proprio la maglia e addirittura il singolo filo: un lavoro da certosini...ma romanticissimo!!!
E' quello che ho sempre pensato anche io, ma senza poterne avere la certezza...
Reply
#9
Credo riprendessero tutto come si fa con le maglie. Mia mammaè un'artista con l'uncinetto quando tiro un filo in qualche maglione e penso che ai tempi lerammagliatrici facessero lo stesso. Appena vedo la nonna glielo chiedo. Lei è molto aperta e parla volentieri di questi argomenti
Reply
#10
nastrorosa Ha scritto:Credo riprendessero tutto come si fa con le maglie. Mia mammaè un'artista con l'uncinetto quando tiro un filo in qualche maglione e penso che ai tempi lerammagliatrici facessero lo stesso. Appena vedo la nonna glielo chiedo. Lei è molto aperta e parla volentieri di questi argomenti
Giusto, Nastrorosa! Puoi chiedere alla tua nonna Smile
Reply
#11
Se non le sa lei ste cose. Viva le nonne.
Reply
#12
sognatrice Ha scritto:Riporto qui un argomento da me aperto altrove (ma sono cose che ho scritto io, potrò farci quel che mi pare, no? Tongue )

Mi è capitato di trovare, nelle mie incursioni che odorano della polvere del passato, un articolo davvero curioso: il "sottocalza"! In pratica una calza rht, color nudo, ma in lana (o acrilico, non saprei)! Il filato è piuttosto sottile, e evidentemente andava portata sotto le calze nei mesi più freddi (anche perchè così com'è sarebbe abbastanza inguardabile... sebbene penso che anche sotto le calze l'effetto doveva essere secondo me un po' dubbio). Non sono della mia misura nè ho intenzione di portarle mai, però non potevo non prenderle lo stesso!

Un altro oggetto che non conoscevo, e che mi è capitato pure questo di scoprire per caso, è il "fissatore". L'ho visto nella riproduzione di una vecchia pubblicità, in un giornale degli anni Sessanta conservato in casa del mio fidanzato. C'erano stampate delle calze ff, quindi forse è anche abbastanza vecchio come oggetto d'uso; ho dedotto che probabilmente serviva a mantenere la riga dritta sulla gamba. Una sorta di lacca per le calze?

Questo fissatore esiste ancora. Non molto tempo fa ho visto un sito di calze e lingerie che proponeva, in vendita, la colla per le calze. Nelle note vi era scritto che serviva a non far cadere o muovere le calze di nylon e i reggiseni senza spalline, che non era tossica e che bastava lavare con acqua e sapone per rimuoverla totalmente.

Per rammendare le calze di seta, vi erano dei kit appositi con il filo adatto al tipo di calza. Un esempio l'ho inserito in "Ieri, Oggi e..."
http://www.calzedinylon.net/viewtopic.ph...6003#p6003

Non vorrei insegnare a delle signore l'arte del rammendo. Esiste qualche milanese che ricordi la mitica Madame Viviani, che esercitò sin dagli anni '30, fino ai primi anni '70, in Montenapoleone e poi in San Babila, a Milano? Il rammendo invisibile, era il motto della casa.
Comunque, esisteva, per la zona punta o tacco (spesso nascoste dalla scarpa), una specie di uovo, in genere di legno (si usava anche per le calze di cotone, per cui, ben diffuso, é relativamente facile trovarlo ancora su di una bancarella). Per la zona della gamba, quindi a vista, si usavano due cerchietti di metallo, da incastrarsi l'uno nell'altro, a mo' di tamburello (si usava anche per i ricami) dopo averne inserito uno all'interno della calza, nella zona della smagliatura, dopo che questa era stata fissata con lo smalto o con il ladstick (vedi sempre link). A questo punto, si rimagliava, con pazienza, perpendicolarmente alla smagliatura, fissando la trama all'ordito. L'importante era non andare mai obliqui, ma sempre una riga orizzontale alla volta, scalando progressivamente alla riga inferiore, con un passante verticale. E' lo stesso sistema con cui i pescatori riparano le reti. Semplice! Big Grin
Smile
Buongustaio
Reply
#13
Io a casa ho sia l'uovo che i cerchietti. Mia nonna paterna rammendava le reti da pesca del nonno. In più mia zia ha tutto perchè era sarta
Reply
#14
Uovo e telaio rotondo si trovano ancora oggi in merceria. Io il telaio lo avevo, di dimensioni medie (ce ne sono di varie grandezze, e con o senza piedistallo, il mio era senza), perchè da piccola, intorno ai 10-11 anni, ricamavo.
Grazie per la spiegazione, Nylon! Adesso ho finalmente capito Smile Smile .
Qui al mio paese c'erano tre sorelle, che fino a pochi anni fa ancora rammendavano i tessuti, in maniera pressochè invisibile. E' una sapienza che credo ormai sia scomparsa...
Reply
#15
Ah, e grazie per avermi tolto la curiosità anche del fissatore! Era più o meno come pensavo, allora.
Reply


Vai al forum:


Utente(i) che stanno guardando questa discussione: 4 Ospite(i)