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Nel negozio di intimo
#31
Bellissimi i tuoi racconti, esperienze indimenticabili, e....come ti invidio!!.
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#32
red Ha scritto:Bellissimi i tuoi racconti, esperienze indimenticabili, e....come ti invidio!!.

Certo, esperienze indimenticabili ma che mi hanno per sempre insegnato qual' è il migliore e più appagante trattamento ad un bel paio di gambe velate dal nylon...... Big Grin
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#33
Grazie per come racconti le tue storie, caro Omsa. Scrivi molto bene e in più si capisce da quello che descrivi che i racconti sono autentici. Ne ho postato appeno uno anche io. Potrei scriverne a decine, perché la mia memoria è come la tua, ricchissima, grazie agli aneddoti reali dell'epoca. Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensi della mia prima storia pubblicata qui e della proposta che ho fatto nel Forum Generale.
A presto
Paccopaolo
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#34
Caro paccopaolo, intrigante la storia e mi ci immedesimo benissimo; ah che belli quei tempi, quando, vedendo una donna con gambe favolose, sapevi che al 90% sotto la gonna c' erano calze e reggicalze.........
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#35
Bravo Omsa, sia per come scrivi, che per cosa scrivi.

Continua e sii prolifico. Leggendoti non credo di essere stato l'unico ad avere avuto un'erezione.

Permettimi di esprimere un'opinione.
Siamo quasi coetanei e abbiamo gli stessi gusti, ma forse perché nella vita ho spesso osato, credo proprio di poter dire che la zia sia rimasta delusa. Forse, anche per quello, fu l'ultima volta che ti diede l'occasione.

Non vorrei sembrarti sacrilego né irrispettoso, ma avendo avuto molte esperienze intriganti, anche con cugine, mi permetto di suggerirti l'idea che la zietta desiderasse qualcosa di più, da te.
Probabilmente, anch'ella si era più volte toccata, al ricordo del primo episodio e, nella mente, aveva immaginato, sognato e virtualmente vissuto di fare l'amore, con te.
Questo desiderava, questo voleva, questo aveva disposto che quel giorno accadesse.

Se una donna si espone a tanto, ti si offre e non viene colta, oltre che delusa, prova vergogna e rabbia con sé stessa. E si ritrae.

Mi dirai che lei non avrebbe tradito lo zio,che tutto ciò sarebbe stato indecente e incestuoso.
Perché, limitarsi a fare, e a farsi fare, ciò che racconti, non fu un tradimento? Non fu indecente?

Temo vi siate persi una splendida occasione... e le altre che sarebbero seguite.

Con simpatia
Buongustaio
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#36
Nylon&Garterbelt Ha scritto:Bravo Omsa, sia per come scrivi, che per cosa scrivi.

Continua e sii prolifico. Leggendoti non credo di essere stato l'unico ad avere avuto un'erezione.

Permettimi di esprimere un'opinione.
Siamo quasi coetanei e abbiamo gli stessi gusti, ma forse perché nella vita ho spesso osato, credo proprio di poter dire che la zia sia rimasta delusa. Forse anche per quello fu l'ultima volta che ti diede l'occasione.

Non vorrei sembrarti sacrilego né irrispettoso, ma avendo avuto molte esperienze intriganti, anche con cugine, mi permetto di suggerirti l'idea che la zietta desiderasse qualcosa di più, da te.
Probabilmente anch'ella si era più volte toccata al ricordo del primo episodio e, nella mente, aveva immaginato, sognato e virtualmente vissuto di fare l'amore, con te.
Questo desiderava, questo voleva, questo aveva disposto che quel giorno accadesse.

Se una donna si espone a tanto, ti si offre e non viene colta, oltre che delusa, prova vergogna e rabbia con sé stessa. E si ritrae.

Mi dirai che lei non avrebbe tradito lo zio,che tutto ciò sarebbe stato indecente e incestuoso.
Perché limitarsi a fare, e a farsi fare, ciò racconti non fu un tradimento? Non fu indecente?

Temo vi siate persi una splendida occasione... e le altre che sarebbero seguite.

Con simpatia

E' possibilissimo quello che tu dici, ma già ciò che era accaduto era per me qualcosa che andava ben oltre qualunque mia immaginazione; può anche darsi però, che se io mi fossi proposto più decisamente e più sfacciatamente, avrei avuto questa volta io una delusione, consistente in una porta sbattuta in faccia, sulla faccia della mia (potenziale) presunzione di poter disporre di questa donna a mio piacimento. Concordo col fatto che se una donna vuole, TUTTO si concretizza, quindi va bene così com' è andata, senza rimpianti, ma con ricordi che, come tu stesso hai riportato (e di questo ti ringrazio), farebbero resuscitare una mummia egizia e che hanno esaltato la mia passione per le calze all' ennesima potenza. Un saluto a tutto il forum.
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#37
Mmmmmmm....si può solo dire: meditate donne, meditate..!!

...ovviamente escluse le presenti.. :wink: :wink: :wink: :wink:
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#38
e brava la signora...ce ne fossero di donne così! Wink
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#39
bellissimo racconto, il mio sogno e' passare una giornata in quei vecchi negozi di modista, dove si possono provare guaine di tutti i tipi e colori.
purtroppo a milano sono negozi che stanno scomparendo..... un vero peccato.
adoro andare in ufficio indossando una bella guaina e un paio di calze raffinate sotto il completo (giacca e cravatta).
jade
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#40
Mira Ha scritto:P. S. l' ultima foto è bellisisma, nel senso che mi piacciono molto quelle mutandine... :wink:

sono d'accordo..........., mutandine ma anche reggicalze ben allacciati che seguono la linea delle cosce , quasi sul lato B
Byron
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#41
sta foto mi fa morire.......


Allegati
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#42
Verissimo... anche a me!!! E pensare che in realtà non si vede niente ma è tutto lasciato alla fantasia, al ricordo delle atmosfere magiche di quegli anni (non proprio quelli, non sono così vecchio ma a conti fatti un tuo coetaneo!)
Ci pensi, avere avuto una foto del genere fra le mani quando avevamo sedici anni... o anche meno, per quello che mi riguarda! La serie infinita di variazioni sul tema che avremmo immaginato nella nostra mente! Prima di tutto noi in prima persona nel tombino, ovvio! E poi... la signora che avendo scelto quel posto esatto per un appuntamento passeggia nervosamente avanti e indietro aspettando il ritardatario e ogni volta che si gira la gonna si alza a ventaglio... (sì perchè in quegli anni spesso le signore usavano gonne ampie... fantastiche da guardare quando ballavano il boogie!) e noi nascosti a goderci il panorama! Ad un certo punto lei si accorge di noi ma... in fondo siamo solo ragazzini curiosi, come arrabbiarsi più di tanto? E poi quel suo cavaliere in netto ritardo merita una punizione per cui... pur sapendo che ce la stiamo divorando con gli occhi continua imperturbabile a passeggiare avanti e indietro, avanti e indietro... fino a quando, fingendo di accorgersi di noi solo allora, ci dice, sorridendo maliziosamente: " Cosa fai là sotto? Controlli se la riga delle calze è dritta?!" E poi, accorgendosi che sta finalmente arrivando il suo cavaliere aggiunge malignamente: "Stai gù, adesso, che voglio dare una lezione a questo maleducato ritardatario!" E si sposta esattamente sopra di noi, con un piede da una parte e l'altro dall'altra del foro... e noi esattamente sotto di lei... a guardare ammaliati verso lo spettacolo sconvolgente delle sue mutandine!!! Ci pensi?! Quando mai si era verificata prima un'occasione del genere?! Pur quasi in delirio per lo spettacolo straordinario che ci viene offerto riusciamo tuttavia a sorprenderci del fatto che la nostra bella signora non sta aggredendo verbalmente il suo uomo, anzi, gli sta dicendo: "No... non preoccuparti... non mi sono annoiata affatto anche se sei in ritardo di mezzora!" - e intanto ancheggia sul posto, con fare civettuolo, spostando il peso del corpo da un piede all'altro, lasciandoci ammirare le sue belle cosce in leggero movimento - "mi ha fatto compagnia il mio piccolo amico là sotto...!" - e a quel punto si sposta indietro, permettendo al suo amico di rendersi conto dello spattacolo indescrivibile che ci stava offrendo - "Così impari ad arrivare in orario, la prossima volta!!"
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#43
Eeeeeeeh si, l' immenso potere di due belle gambe inguainate da calze........ Confusedhock:
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#44
(01-07-2008, 09:55 PM)Omsa Ha scritto: Grazie a Mira ed all' Amministratore per i complimenti; avevo tredici anni ed era il 65 e fu davvero un fatto sconvolgente, tanto che non ne feci menzione con gli amici coetanei, tanto sapevo che non mi avrebbero creduto. Ma fu nulla rispetto a quello che accadde tre anni dopo, nel 68, mentre in testa gli ormoni non facevano che farmi apparire donne in guepiere e calze finissime, oggetti continui delle mie fantasie sessuali, alimentate dalla famosa pubblicità delle calze Omsa, con le gemelle Kessler; ricordo che allora, pubblicità di donne in calze e reggicalze erano la regola sulle riviste per signora, in quanto era normale per tutte le donne portare questi indumenti intimi. Dunque, andiamo a vedere cosa accadde tre anni dopo.......

Avevo 16 anni e quel giorno non avevo affatto voglia di andare a scuola, incurante delle conseguenze (giustificazione scritta da parte dei miei). Mia zia (allora 30enne), era una persona che mi copriva e mi aiutava sempre nelle dispute con i miei genitori nelle solite questioni giovanili, quindi l' adoravo, anche (direi soprattutto) perchè aveva (ancora le ha, nonostante l' età di 70 anni circa, si cura moltissimo ed ha sempre fatto sport) delle gambe stratosferiche, che lei inguainava sempre con calze finissime rette da reggicalze (eh si, quando potevo spiavo anche nei suoi cassetti), che a me facevano letteralmente uscire di senno;lei mi faceva ricordare in continuazione la situazione vista nel negozio di intimo, però era sposatissima e mai avrei immaginato che potesse accadere quello che segue. Dunque, quel giorno mi reco da lei alla piccola reception dell' alberghetto che gestiva insieme al marito e giro dietro al banco (molto stretto e questo fatto determinerà la mia felicità). Mi chiese come andava, come mai non ero andato a scuola, mi rimproverò bonariamente, ma poi mi disse che era contenta che ero lì a tenerle un pò di compagnia. Non era passata neanche un' oretta da quando mi ero presentato lì da lei, che all' improvviso vedo che, guardando fuori dell' ingresso, fa una faccia stupita e di colpo mi dice: "I tuoi genitori, stanno attraversando la strada, stanno entrando qui!!!" Anche lei sapeva il casino che sarebbe successo se mi avessero trovato lì, quindi prontamente mi dice:" Mettiti giù, abbassati dietro di me, il bancone è stretto ma è alto, se stai zitto andrà tutto bene!" Io eseguii, mentre mia zia, al banco, simulava con i miei genitori frasi di circostanza, ma mi resi conto ben presto che mi trovavo stretto con la schiena al mobile di legno che più in alto conservava la rastrelliera delle chiavi, e davanti a me avevo la visione celestiale delle gambe di mia zia inguainate con calze color castoro finissime con il tallone rinforzato e la riga dietro (era la fine degli anni 60). Cominciai a non capire più niente, sudavo freddo (e non certo perchè a tre metri da me c' erano i miei genitori), sentii subito il mio uccello premere, incontrollato, contro le mutande; mi dissi che non c' era niente di male (visto che, data la situazione, mia zia era praticamente immobilizzata) se mi tiravo fuori il fratellone e mi smanettavo un pò davanti a quelle gambe che si ergevano a qualche centimetro di distanza. Iniziai a menarmelo decisamente quando, spostando leggermente la gamba, mia zia urtò leggermente con la gamba la mia cappella grossa ed arrossata, ma (credo), non si rese subito conto della situazione. Al sentire quel breve e leggero struscìo, caddero tutte le mie remore, ed in un attimo pensai: "Vada come vada, ora o mai più"; mi avvicinai di quel paio di centimetri e cominciai dolcemente ma decisamente a strusciare il mio bigolo sulle gambe inguainate, partendo dalla caviglia (dove c'era il rinforzo del tallone) e fino su al polpaccio, seguendo la riga delle calze, come se davvero seguissi la via maestra (eh, che scuola quel fatto che vidi nel negozio!!!). A quel punto lei, resasi conto della situazione, non volle tradirmi (sarebbe davvero successo il finimondo se i miei mi avessero trovato col bigolo fuori a far quella roba!), ed accettò la pratica, continuando a reggere il gioco con i miei. Mio padre e mia madre si trattennero ancora un quarto d' ora, mentre nel frattempo, continuando ora su una gamba, ora sull' altra la pratica descritta, toccavo con mano il paradiso. Giusto quando i miei genitori stavano varcando la soglia del piccolo albergo, all' ennesima strusciata di arnese su quelle gambe e calze da sogno, esplosi in una eiaculata inverosimile sulle sue calze, e mentre lei si stava girando esclamai estasiato: "Omsa, che gambe!!!" A quel punto credevo che mi avrebbe cazziato e cacciato di lì in men che non si dica, invece, mentre la sborra le colava sulle calze, mi disse, stupita: "Anche tu la fotocopia di tuo zio, che sta sempre a tampinarmi da dietro a cercare di cacciarlo sulle mie gambe e le mie calze, ma allora è un vizio di famiglia!!!" Poi mi disse, mentre si asciugava la sborra sulle calze, che sorvolava su quello che era successo in quanto aveva fatto piacere anche a lei e capiva benissimo, ma mi fece giurare che mai nessuno ne doveva venire a conoscenza, cosa che prontamente feci, contento fino al settimo cielo. In realtà accadde solo un' altra volta e mai più, in una circostanza particolare, che in seguito racconterò.
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#45
Un sogno... Heart
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