29-04-2013, 09:05 AM
Non è facile richiamare alla mente i ricordi di una storia d'amore straordinaria che non ci si rassegna ancora a considerare conclusa... eppure un episodio merita di essere raccontato.
Guardo insistentemente il cellulare per seguire i minuti che scivolano via uno dietro l'altro. Il treno marcia spedito stazione dopo stazione e tra poco vedrò V.
Sono imbarazzato: tra le gambe sento un gonfiore anomalo perché oltre alla mia eccitazione avverto la morbidezza ingombrante di un paio di collant arrotolate; sono della stessa taglia di V. e le conservo nella mia intimità per fargliene dono.
Con il cuore che batte a martello arrivo finalmente in stazione e mi lascio guidare dai suoi messaggi. Eccola. Un sorriso, un abbraccio, un bacio e in un attimo camminiamo l'uno accanto all'altra verso il centro. Nulla tradisce la natura galante dell'incontro: lei ha deciso di non indossare gonne ariose o miniabiti maliziosi; si è presentata al contrario con un paio di pantaloni eppure intravvedo le pieghe, avverto il fruscio...penso al nylon che ne avvolge delicatamente le gambe.
Ci sediamo al tavolino di un caffè, siamo all'esterno, la gente passa, i rumori della città fanno da sottofondo. Parliamo, le nostre gambe si sfiorano.
Con la mano tremante mi allunga un pacchetto: è qualcosa che conosco, qualcosa che qualche giorno prima V. ha usato per procurarsi piacere. Mi dice maliziosamente di indossarle.
Vado nel bagno del caffé, apro il pacchetto e intravvedo un paio di collant della mia misura. Le accarezzo, ne assaporo il profumo penetrante. Con il cuore che batte ripongo le collant che avevo portato con me nel pacchetto e indosso il dono di V.
Esco dalla toilette mi siedo di fronte a V. e le porgo a mia volta il pacchetto: per lei è una sorpresa del tutto inaspettata. Si alza. Aspetto lunghi minuti immaginando le sue azioni: quando torna è tremante dall'eccitazione e felice con quel suo sorriso che sa puntare dritto al cuore.
Si siede, mi porge il pacchetto con le collant che aveva indossato durante il viaggio: oggi mi toccano ben due regali. Le gambe si muovono ricercando la sensazione magnifica dell'attrito tra pantalone, trama velata e pelle. L'eccitazione di V. avvolge ormai il mio corpo e ne sono inebriato: mi specchio nei suoi occhi e mi illumino del suo piacere.
Ci alziamo e facciamo una passeggiata: all'eccitazione di aggiunge l'imbarazzo per il timore di essere scoperto e questo genera altro piacere.
Finiamo il nostro giro sulla scalinata che porta al grande giardino, abbracciati l'uno all'altra, eccitati, uniti in un'intimità tutta nostra.
Guardo insistentemente il cellulare per seguire i minuti che scivolano via uno dietro l'altro. Il treno marcia spedito stazione dopo stazione e tra poco vedrò V.
Sono imbarazzato: tra le gambe sento un gonfiore anomalo perché oltre alla mia eccitazione avverto la morbidezza ingombrante di un paio di collant arrotolate; sono della stessa taglia di V. e le conservo nella mia intimità per fargliene dono.
Con il cuore che batte a martello arrivo finalmente in stazione e mi lascio guidare dai suoi messaggi. Eccola. Un sorriso, un abbraccio, un bacio e in un attimo camminiamo l'uno accanto all'altra verso il centro. Nulla tradisce la natura galante dell'incontro: lei ha deciso di non indossare gonne ariose o miniabiti maliziosi; si è presentata al contrario con un paio di pantaloni eppure intravvedo le pieghe, avverto il fruscio...penso al nylon che ne avvolge delicatamente le gambe.
Ci sediamo al tavolino di un caffè, siamo all'esterno, la gente passa, i rumori della città fanno da sottofondo. Parliamo, le nostre gambe si sfiorano.
Con la mano tremante mi allunga un pacchetto: è qualcosa che conosco, qualcosa che qualche giorno prima V. ha usato per procurarsi piacere. Mi dice maliziosamente di indossarle.
Vado nel bagno del caffé, apro il pacchetto e intravvedo un paio di collant della mia misura. Le accarezzo, ne assaporo il profumo penetrante. Con il cuore che batte ripongo le collant che avevo portato con me nel pacchetto e indosso il dono di V.
Esco dalla toilette mi siedo di fronte a V. e le porgo a mia volta il pacchetto: per lei è una sorpresa del tutto inaspettata. Si alza. Aspetto lunghi minuti immaginando le sue azioni: quando torna è tremante dall'eccitazione e felice con quel suo sorriso che sa puntare dritto al cuore.
Si siede, mi porge il pacchetto con le collant che aveva indossato durante il viaggio: oggi mi toccano ben due regali. Le gambe si muovono ricercando la sensazione magnifica dell'attrito tra pantalone, trama velata e pelle. L'eccitazione di V. avvolge ormai il mio corpo e ne sono inebriato: mi specchio nei suoi occhi e mi illumino del suo piacere.
Ci alziamo e facciamo una passeggiata: all'eccitazione di aggiunge l'imbarazzo per il timore di essere scoperto e questo genera altro piacere.
Finiamo il nostro giro sulla scalinata che porta al grande giardino, abbracciati l'uno all'altra, eccitati, uniti in un'intimità tutta nostra.