07-04-2008, 07:00 PM
Nylon&Garterbelt Ha scritto:Beh, mio caro principe, vuol dire che chiederò senz'altro a te, se avrò bisogno di consigli di galateo ed etichetta . Solo che io sono molto informale, sai, però... Ho anche scoperto, con grande piacere, di avere le stesse idee, in merito, di Brunella Gasperini.sognatrice Ha scritto:Si, proprio il modello e la lunghezza giusti!
Tua madre e le sue amiche lo mettevano sempre dentro la gonna, il pezzo sotto?
Nella prima immagine, quella della Pringle, le due ragazze mi pare lo indossino una dentro e una fuori.
A memoria, ma potrei sbagliare, credo di si. In effetti era vista come una camicia, fatta a t-shirt. Allora, non esisteva uscire con una camicia fuori dai pantaloni o dalla gonna. Ricordo, che mio padre, quando avevo 5 anni (1963), mi regalò la mia prima Lacoste, e mi disse: - Si chiama "chemise" Lacoste, portala sempre dentro i pantaloni"-
Ancora le porto, e sempre dentro i pantaloni.
Ma sai, io non faccio testo. La mia famiglia mi ha dato un'educazione ottocentesca, pur avendo anche frequentazioni dell'ambiente intellettuale e culturale moderno ed essendo molto anticonformista, internazionale; ma sull'educazione e sull'abbigliamento non si transigeva. :?
Esempio? Da bimbo portavo sempre e solo, i pantaloni un dito sotto al ginocchio, con i tre bottoni sul lato; insieme alla possibilità di scegliere il taglio dei capelli, sempre portati lunghi sino ad allora, e al libero accesso alla cucina e al frigorifero, come a un posto alla tavola dei genitori, ebbi il permesso di indossare il primo paio di pantaloni lunghi (di velluto a coste) a 11 anni, in prima media hock: hock: (del resto, mio nonno si cambiava ogni sera, per andare a tavola, in casa, mettendosi il tuxedo, lo smoking; ed ho delle sue foto (1904) in cui, ventiquattrene, giocava a tennis,in India, con un Marajà, e lui porta un abito completo, di lino bianco). hock: Quando avevo 16 anni (1974, già post '68) ricordo che, a casa di un compagno di collegio, ci preparammo per prendere il TEE e tornare in Svizzera. Lui, era vestito con pantaloni di flanella fumo di londra, blazer blu, scarpa inglese, camicia azzurra chiara e un foulard di seta al collo. La madre lo vide e disse: - Ma scherzi, non vorrai salire su un treno vestito così. Vatti subito a mettere una cravatta. - Era vestito troppo sportivo! hock:
Lo so, vi sembrerà ridicolo, oggi. Ma tant'é. Del resto, ancora oggi, al mio circolo (per soli uomini, all'inglese) non si può entrare senza giacca e cravatta; e una giacca sportiva, sempre con cravatta, è tollerata solo la domenica sera.